Mattone su mattone, le strade di Insieme per l’India Onlus

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Xlestrade ha incontrato Marilena Lingua, attuale presidente dell’Associazione Insieme per l’India Onlus.
Insieme per l’India Onlus è un’associazione con sede a Fossano (Cuneo) costituita nel 2009.

In realtà però, come ci ha raccontato Marilena, lei e suo marito già dal 1988 avevano c onosciuto realtà di povertà in India, in occasione dell’adozione dei loro due figli, e avevano iniziato le adozioni a distanza di bambini di Mangalore, nello stato del Karnataka (sud-ovest dell’India). 

Scuola di ThalvenniurSuccessivamente, dopo la morte in un incidente del figlio 17enne avvenuta nel 2004, una sottoscrizione in sua memoria permise la costruzione di una scuola a Hubli.

La costituzione in associazione fu effettuata con l’obiettivo di ufficializzare l’impegno e i progetti attivati. Hanno iniziato così, con un gruppetto di persone, a fare periodi di volontariato in India ogni anno.

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“Rire” au Senegal, avec Renken Onlus

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Progetti Kassak cantiere scuola 2Nous avons connu Renken Onlus. Renken signifie « Ris » dans la langue DJOLA, la langue qu’on parle dans le sur du Sénégal.

Renken Onlus est née en 2006 après différents expériences de ses fondateurs en Afrique, dont le Senegal.

Le siége social de l’Association Renken Italia est situé à Torino et s’appuie à une autre association que s’appelle Renken Sénégal, ayant son siège en Malika, dans la périphérie de Dakar, établie et gérée par habitants du Sénégal.

Ils nous ont conté avoir nombreux projets, parmi lesquels aucuns ont été activés depuis sa fondation.
Les premiers projets financés ont été l’élargissement d’une école primaire locale et la construction d’une école maternelle. L’association voudrait aussi gérer complètement l’école primaire pour créer un centre diurne où on peut organiser différentes activités.

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“Fermata” di viaggio, con l’Associazione Soste

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N.B.: Attraverso questo articolo proviamo a raccontare un tipo di storia diversa. Leggerete infatti di un tipo di associazionismo e di progettazione diverso dalle storie fin qui raccontate.

Villaggi galleggianti sul MekongXlestrade ha incontrato Stefano Caldirola e Sara Merelli, rispettivamente presidente e segretario dell’Associazione Culturale Soste.

Stefano ci ha raccontato di come l’associazione, con sede a Milano, sia stata costituita ufficialmente nel maggio 2013 ma che, in realtà, già da alcuni anni opera informalmente.
L’associazione nasce infatti a seguito di alcune esperienze personali di Stefano come accompagnatore di persone – adulti, giovani, anziani, studenti – in India sia come privato che con enti e organizzazioni specifiche.

L’obiettivo di Soste è quello di organizzare viaggi di conoscenza di luoghi per la maggior parte estranei al circuito turistico tradizionale. L’associazione si appoggia, nel far questo, ad associazioni ed enti locali le quali vengono sostenute nei loro progetti.

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TK Onlus: a D’Artagnan in the lands of Rwanda and Uganda

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Xlestrade met Ilaria Buscaglia, who is the “thinker” of TK ONLUS during her search period – February 2008 – in Rwanda for the degree thesis about marriage in post-genocide era.
After many loan requests from couples who wanted money for their children’s studies in Rwanda, she and her research assistant Jerome Rugoma, had the idea. However, it was impossible to satisfy these requests directly.

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Indeed, nowadays in Rwanda there is a tax called Minerval, which must be paid to enter the scholastic service, even the public school; unfortunately this tax cannot be paid by everyone. 

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Walking in India, with Yatra Onlus

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YATRA ONLUS is an association which is developing its projects in INDIA.

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It was born in 2005, after a request made by a missionary, PADRE PAOLO, who has been already working for some years and who has founded a multifunctional centre at RANCHI neighborhood, capital city of Jharkhand province.

Thanks to some of his friends in different parts of Italy, especially PISA, ROMA, SALERNO, GROSSETO and VITTORIA (SICILIA), TORINO and VALSESIA in VERCELLESE AREA (PIEMONTE), the project could have its first spread. Presently, its members are about 50, especially between TORINO and VALSESIA.

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Strade “sotto l’equatore”, con Sole Onlus

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Xlestrade ha incontrato Stefano Bauducco, attuale presidente dell’Associazione SOLE Onlus di Collegno (Torino).

Stefano ci ha raccontato di come l’associazione sia stata costituita a seguito di un viaggio di piacere che fece, insieme alla moglie, in Mozambico, nel 2003.2005 la prima aula dell asilo303
In Mozambico ebbero infatti modo di trovarsi nella zona rurale di Metoro, villaggio situato nel nord del paese, nella provincia di Cabo Delgado Qui conobbero Padre Luiz, missionario passionista brasiliano, ora vescovo di Pemba.
Padre Luiz spiegò loro che la sua intenzione era di aprire una missione in quel posto.

Una volta ritornati in Italia decisero di aiutare Padre Luiz, coinvolgendo gli amici nel loro intento.
Il nome So.Le. deriva dalla posizione geografica del Mozambico, ovvero è l’acronimo di Sotto L’Equatore.

I progetti che SOLE Onlus ha attuato nel corso degli anni si basano tutti sulle esigenze della comunità locale.

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Storie di incontri: le strade di Lulabù Onlus in Benin

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Xlestrade ha incontrato Gigliola Sartori attuale presidente dell’Associazione Lulabù Onlus di Trofarello (Torino).

La storia di Lulabù Onlus, ci ha raccontato, è una storia di amicizia, di amore che è amicizia, condivisione, affetto.
Amore è infatti la traduzione, dalla lingua Lambà, di lulabù.

P1020418L’idea di costituirsi in associazione fa seguito all’incontro che Gigliola ebbe occasione di avere nella primavera del 2007 quando conobbe un giovane ragazzo, Janvier, originario del Benin, in procinto di divenire prete.
Fu allora infatti che Don Janvier la invitò nella sua diocesi di provenienza, Natitingou (nord-ovest del Benin), per essere presente alla sua ordinazione.
Gigliola decise di partire nonostante le paure e le apprensioni del viaggio. La prima volta fu per 8 giorni con alcuni amici, la seconda, nel 2009, fu per 15 giorni.

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Un’Apericena in Associazione: il programma completo!!!

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Messaggio: Sali a bordo!!

Xlestrade vuole continuare la propria crescita.
Per farlo è fondamentale incontrare nuovi amici, con le loro idee e proposte.
Cerchiamo persone con entusiasmo, che vogliano collaborare e darci una mano.
Siamo sinceri e diretti: non promettiamo soldi, stage, non offriamo crediti formativi.
Garantiamo però un’esperienza che ci farà crescere assieme e vi permetterà di conoscere da vicino le associazioni che operano nell’ambito del volontariato internazionale.

Ricerchiamo:
  • Referenti di Xlestrade in tutta Italia (ricerca associazioni, segnalazioni, apertura comitati)
  • Grafici e sviluppatori web
  • Supporto nell’organizzazione di eventi in cui coinvolgere le associazioni
  • Traduttori dei testi del sito (Inglese, Francese, Portoghese… se le sapete anche Hindi e Swahili)
  • Aiutanti occasionali (volantinaggio, sponsorizzazione eventi)

logo_xlestradeSei interessato e non vedi l’ora di iniziare? Allora il primo passo è mandarci una mail a: xlestrade@gmail.com o telefonare al 3703236849.

Sali a bordo!!

Lo staff di Xlestrade
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Riflessioni dalla terra di Sicilia

Riportiamo le riflessioni di un’amica di Xlestrade sugli eventi accaduti in questi giorni, anzi anni.
Sembra poesia; è racconto però triste di fatti realmente avvenuti e sensazioni che realmente, chi le sta vivendo, le sta provando su se stesso.

Per chi è nato e vive su un isola, il mare è tutto. E’ la prima cosa che impari ad amare, la casa di cui senti nostalgia quando ti allontani, l’aria che ti manca se non la puoi respirare. É parte della tua identità e finisci per sentirlo solo tuo quel pezzo di mare, dimenticando che lo condividi con chi ti guarda dall’altra parte dell’orizzonte ed ha il tuo stesso diritto di attraversarlo, nonostante le carte nautiche, i confini e le miglia marine dei trattati. A volte però quell’azzurro infinito diventa ostile, nemico. Succede che, mentre fai la solita nuotata per sollevarti dalla canicola d’agosto, cominci ad esitare e non avere più voglia, perché ti senti in colpa e provi paura. Senti la colpa di giocare con le stesse acque che hanno inghiottito vite, provi lo stesso disagio di calpestare una tomba, hai paura che con una bracciata tu possa arpionare un braccio, una mano, la testa di un cadavere. È un cimitero infinito il nostro mare, si è perso il conto delle vittime senza nome che custodisce. Perfino i pescatori hanno gettato l’ancora, dal momento che pescano più uomini che pesci. E a chi non li pesca, per rispettare la Legge, resta il rimorso e la vergogna di aver conservato la barca e perso l’umanità. Leggo sul giornale che oggi hanno scarcerato i 5 siriani arrestati perché ritenuti componenti l’equipaggio del tragico sbarco di lunedì scorso a Sampieri, sul litorale sciclitano, sulla cui spiaggia sono stati rinvenuti i cadaveri di 13 persone prevalentemente di origine eritrea e somala. Restano in carcere i due egiziani, 33 e 28 anni, i quali hanno ammesso le loro responsabilità (con l’aggravante delle frustate inflitte ai poveretti per costringerli ad abbandonare il natante) pur fornendo le loro motivazioni: pare che fossero migranti, poi incaricati dagli organizzatori a guidare la barca in cambio di poter viaggiare gratis.

Più di 100 persone sono morte, inclusi bambini e donne incinte, dopo che il barcone con circa 500 Africani in cerca di asilo ha preso fuoco ed è affondato vicino all’isola di Lampedusa. Adesso i corpi sono stipati all’interno dell’hangar dell’aeroporto in attesa di non si sa cosa. Queste morti non dovevano accadere, come non dovrebbe accadere a chi è sopravvissuto di essere dimenticato in prigioni a cielo aperto, come non dovrebbe accadere a chi invece è libero e prova a rifarsi una vita di essere sfruttato e pagato una miseria dai tanti “padroni” che oggi si battono il petto quando fino a ieri hanno guadagnato ingiustamente su di loro, traendo vantaggio da chi non esiste perché non ha diritti. Non è questione di sicurezza, non è questione di confini, è questione di dignità.

Articolo a cura di Enrica Miceli

 

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