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AIPEV Onlus

NERO SU BIANCO_ORIZZONTALE

Referente: Jean Claude Nsabimana, Laura Giussani; Tel.: +39 3337610203, +39 3512730627;
E-mail: info@aipev.org; Sito: www.aipev.org;

Xlestrade è stato a Caronno Pertusella, in provincia di Varese, in occasione della Festa dei Popoli organizzata da alcune associazioni locali, tra cui AIPEV Onlus.

AIPEV, acronimo di Associazione per l’Integrazione delle Persone Vulnerabili, è un’associazione fondata nell’aprile del 2012, da Jean Claude Nsabimana, attuale Presidente, Sara Micheletti, Roberto e Laura Giussani.

 

3Il loro obiettivo è quello di aiutare le persone più deboli, le fasce più vulnerabili della società.
Operano in Rwanda ed in Palestina.

In Rwanda in quanto è la terra natia di Jean Claude e poiché, Laura, sua moglie, ha avuto occasione di svolgere alcuni periodi di volontariato con l’associazione Barabba’s Clowns.
In Palestina poiché Sara vi ha svolto un anno di Servizio Civile.

Il progetto principale che AIPEV sta finanziando in Rwanda è la costruzione di 4 taniche per la raccolta dell’acqua piovana nell’orfanotrofio di Ruhunda, villaggio situato ad est della capitale Kigali.
L’orfanotrofio è gestito dalle suore Inshuti z’Abakene, ovvero amici dei poveri in Kinya Rwanda, con le quali l’associazione ha instaurato una partnership nel luglio del 2012 e che Jean Claude precedentemente già conosceva.
Attualmente sono a metà dell’opera.
Un’ulteriore collaborazione è poi con una cooperativa di alcune donne affette di AIDS di Musha, altro villaggio ad est di Kigali. L’azione di AIPEV si realizza attraverso l’impiego in Italia dei prodotti da loro realizzati, che sono stati utilizzati per confezionare panettoni e uova di cioccolato promossi da AIPEV, integrando così la tradizione italiana alla tradizione rwandese. A tal proposito un sostegno è stato dato da un’associazione che Xlestrade ha già avuto occasione di conoscere, ovvero Turi Kumwe Onlus di Novara.

In Palestina invece operano all’interno del campo profughi di Al-Aida, il secondo più popoloso dei tre campi di Betlemme, che ospita attualmente circa 6000 persone.
Sara ci ha raccontato che questo campo è stato istituito nel ‘48 ed è ormai divenuto un vero e proprio villaggio nel quale la disoccupazione raggiunge cifre del 70%.Foto AIPEV Palestina
Sara, durante l’anno di Sevizio Civile, ebbe occasione di fare volontariato al suo interno durante il sabato insieme ad un gruppo di altri cooperanti instaurando relazioni ed amicizie.
AIPEV Onlus contribuisce così alla realizzazione di alcuni progetti.
Nel 2012, ad esempio, è stato organizzato un workshop sulla saluta dentale tenuto da un medico locale al fine di fornire informazioni importanti sulla salute dei denti e sull’igiene.
AIPEV sostiene poi, nel campo profughi di Al Azzeh (costituito nel ‘67), sempre a Betlemme, una cooperativa di donne attraverso la vendita di manufatti da loro prodotti.
Infine supporta un’associazione locale a Nablus, cittadina nel centro della Palestina, nell’organizzazione di attività ludiche rivolte a bambini e a giovani.

Xlestrade ha chiesto quali sono i progetti futuri per entrambi gli Stati in cui l’associazione è presente.
In Rwanda mirano a terminare il progetto delle taniche e, in prospettiva, vi è l’intenzione di finanziare la ristrutturazione di un piccola clinica nel villaggio di Janjagiro insieme all’acquisto della strumentalizzazione necessaria e dei medicinali occorrenti.
In Palestina invece l’obiettivo sarebbe proseguire con le attività fin qui intraprese ed iniziare a finanziare le cure mediche di alcuni bambini.

In Italia invece sono in fase di instaurazione legami con altre realtà presenti sul territorio e con le quali creare partnership per la realizzazione di eventi e di incontri.
Inoltre vorrebbero intraprendere un percorso di collaborazione con le scuole. A tal proposito hanno presentato due progetti: il primo incentrato sulle danze rwandesi, il secondo sulle danze palestinesi, che prevederebbe l’invito in Italia di un gruppo locale.

Xlestrade ha chiesto ad AIPEV informazioni per chi fosse interessato a collaborare con l’associazione.
Ci è stato risposto che, essendo nella fase ancora iniziale, avrebbe molto bisogno di nuovi volontari. Le esigenze maggiori sono la cura della pagina Facebook, del sito internet e della contabilità. Infine vorrebbero, in prospettiva, organizzare partenze per il Rwanda.

Il messaggio che gli amici di AIPEV hanno deciso di lasciarci racchiude quella che è la loro mission: “ognuno ha il diritto di essere degno”, ovvero ha il diritto di essere rispettato nel suo essere persona.

Noi cogliamo l’occasione per ringraziarli per la serata trascorsa insieme, per l’accoglienza e per l’amicizia!!

Foto AIPEV Palestina 2

 


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